Caramella a Corti al Castello 2025 di Moresco
A Corti al Castello di Moresco ci siamo presi la pioggia. La proiezione si è spostata in un piccolo teatro, quasi all’improvviso, e per un attimo ho temuto che potesse rovinare tutto. E invece no. C’erano dei problemi con l’audio, ma alla fine l’essere tutti stretti in quella piccola sala è stato piacevole.
Seduto in mezzo a tante persone, vedere Caramella sullo schermo è stato, ancora una volta, emozionante. Mia moglie stringeva la mia mano sudata quando è iniziato il corto. Il silenzio improvviso. La voce di Sergio: “Josè puoi venire giù un attimo”. Il buio totale che cala sulla sala e raccoglie l’attenzione dei presenti. Poi le risate, le espressioni sorprese, e infine quell’applauso immediato che ha catturato la mia attenzione.
C’è stato spazio anche per qualche momento esilarante fuori dallo schermo: i messaggi di Francesco Trasatti, colpito dalla presenza del sindaco di Fermo in sala, scioccato nel vederlo in un ruolo così rude e sfacciato. Una parte così lontana da lui. Ne abbiamo riso. Indimenticabile la faccia sconvolta di Calcinaro.
Ed è questo che porto con me: le risate strappate, il vuoto improvviso che Caramella riesce a creare, il ballo finale, e la sensazione che questo piccolo film, nato quasi per caso, abbia ancora una sua forza e una sua voce chiara.
E poi quella pacca sulla spalla di Gianluca Grazini, interprete e co-autore di Gli Elefanti, a fine proiezione, con i complimenti per Caramella. Quella sua frase — “Caramella parla di una cosa veramente profonda e complessa, complimenti” — me la porterò sempre dentro.
A volte basta solo dire liberamente cosa si pensa.
Sono felice.